Gruppo Donatori di Sangue "FRATRES" - Bozzano

"Loriano Rosellini"

Padre Damiano da Bozzano


BIOGRAFIA
ATTIVITA' APOSTOLICHE IN TERRA BRASILIANA.
LA VITA IN BRASILE.
LETTERA DEL PARROCO DI BOZZANO DON FELICE SORBI PUBBLICATA SUI GIORNALI E DIFFUSA DALLA RADIO VATICANA IL 3 GIUGNO 1997.
FOTO DELLA VISITA A BOZZANO

BIOGRAFIA.

Padre Damiano, al secolo Pio Giannotti nacque a Bozzano il 5 novembre 1898 da Felice e Maria Giannotti, in una famiglia contadina molto religiosa; venne battezzato il giorno seguente nella Chiesa Parrocchiale dei SS Caterina e Prospero. Il 15 giugno 1908 ricevette il Sacramento della Cresima dalle mani dell'Arcivescovo Card. Benedetto Lorenzelli, nella cattedrale di Lucca.
A 12 anni entrò nel Seminario Serafico di Camigliano, per attendere agli studi ginnasiali e nel maggio del 1914 chiese di entrare nell'Ordine dei Cappuccini.
Vestì l'abito religioso nel Convento di Villa Basilica l'11 luglio 1914, e iniziò così il suo Noviziato, che terminò l'11 luglio 1915 con la Professione dei voti semplici. Emise l'emissione dei voti solenni il 30 ottobre 1921, dopo la parentesi della Grande Guerra, per la quale dovette lasciare il suo convento e i suoi studi.
Il 29 settembre 1921 si trasferì nel Collegio Internazionale S. Lorenzo da Brindisi, in Roma, per compiere gli studi teologici presso la Pontificia Università Gregoriana, dalla quale uscì dottore in Teologia, in Filosofia e Diritto Canonico.
Venne ordinato sacerdote il 5 agosto 1923 nella Chiesa di S. Lorenzo da Brindisi dal Cardinale Vicario, S. Ecc. Basilio Pompili.
Il 10 luglio 1925 fu mandato nel convento di Villa Basilica, in qualità di Vice-Maestro dei Novizi. Al Capitolo Provinciale del 1928 venne destinato al Convento di Massa, come Direttore dei giovani e insegnante come pure insegnante di Teologia anche nel Seminario Vescovile di Massa.
Nel 1931 partiva per lo stato di Parnambuco, nel Nord-Est del Brasile, dove era stata affidata una missione ai Padri Cappuccini di Monte S. Quirico di Lucca dove rimase per ben 66 anni.
Nel 1983 celebrò il suo 60° anniversario di sacerdozio a Juacerio nel Santuario di S. Francesco dove si radunò una moltitudine di persone per festeggiarlo.
Negli ultimi anni della vita fu molto provato fisicamente tanto che nell'ultima visita al paese nativo era talmente incurvato che non riusciva quasi più a parlare.
Morì all'età di 98 anni il giorno il 31 maggio 1997 alle ore 19.30 (ora locale) in Recife nel Convento della Pina.
Dopo tre giorni di veglie e di preghiere nella Basilica di Nostra Signora De La Penha da parte di 150.000 fedeli sono stati celebrati solennemente i funerali a "Frei Damiao da Bozzano.
 

ATTIVITA' APOSTOLICHE IN TERRA BRASILIANA.

Quando si vedono le moltitudini di gente umile e povera che corre, piena di tanto entusiasmo, per ascoltarlo, per accompagnarlo con ogni mezzo, pare di vedere Gesù, quando predicava per le strade della Palestina e diceva agli invitati di Giovanni Battista: "andate e dite a Giovanni: i poveri sono evangelizzati!".
Folle immense in tutto il Nord-Est del Brasile, si raccolgono da ogni parte, si inginocchiano sulla terra dura, pregano e cantano: E' Padre Damiano che passa. Questo frate piccolo e umile è una forza che trascina, perché la sua parola ha il potere di orientare e di illuminare. E' dietro la sua figura modesta, i suoi sandali poveri, la sua veste umile tutta la folla di uomini, di donne, di piccoli e grandi, è pronta a mettersi in cammino verso le porte delle chiese o verso la piazza, dove spiega il Vangelo e predica la Parola di Dio, con un linguaggio semplice, alla portata di tutti, come il vero predicatore delle moltitudini.
C'è una definizione quasi unanime per il vecchio infaticabile predicatore del Nord-Est del Brasile: E' un fenomeno! Fenomeno, per la sua capacità di incantare e trascinare le folle; fenomeno per la sua invidiabile resistenza fisica; fenomeno per la sua fede incrollabile; fenomeno, per le sue capacità di perdonare tutto e tutti; fenomeno, per la sua decisa volontà di salvare le anime.
 
 

LA VITA IN BRASILE.

"Frei Damiao", questo è il nome con cui viene ribattezzato dagli Indios, è per decenni una delle poche speranze di questa gente. Lascia prestissimo al mattino, solitamente a piedi, il proprio convento di Recife, per andare a predicare e a confessare nei villaggi arsi dal sole e avvolti da una miseria grigia e crudele. I suoi unici accompagnatori sono un campanello e una tenda, innalzata là dove c'è bisogno della sua presenza. Accolto sin dai primi tempi come un "santo", su di lui cominciano a circolare voci di "guarigioni miracolose", prende corpo, a poco a poco una sorta di tradizione romanzata dai contorni non ben definiti e definibili, tant'è che Padre Damiano non alimenta queste diciture. Interviene più di una volta per smentirle categoricamente.
"Non sono un santo - è solito dire -,è questo popolo un po’ matto che ha cominciato a parlare di miracoli. Io non faccio niente di particolare". Una modestia impressionante, caratteristica della più pura tradizione francescana. Al di là di ciò che si racconta su di lui, in merito al quale non possiamo entrare, è indubbio che i suoi insegnamenti, le sue opere, il suo impegno costante e instancabile al servizio dei più bisognosi, dei più poveri, lasciano un segno indelebile nel cuore della popolazione locale e non solo.
L'eco delle sue gesta raggiunge tutto il Brasile, a testimonianza del fatto che si tratta di un personaggio unico. Riprova ne è lo spazio a lui dedicato nei giorni dell'agonia dalla televisione brasiliana e dai maggiori quotidiani nazionali, l'immenso schieramento di forze dell'ordine intorno all'ospedale dove è ricoverato, il continuo andirivieni di pellegrini a Recife e la visita del Vice Presidente brasiliano. Le notizie giunte sino a noi parlano di una partecipazione massiccia ai suoi funerali, svoltisi nello stadio "Arruda" del capoluogo pernambucano. Il Presidente del Brasile indice tre giorni di lutto nazionale.
L'ultima volta che viene a Bozzano è in occasione dei suoi 70 anni di sacerdozio, nel 1993.
In quella circostanza tutto il paese si strige affettuosamente attorno al suo figlio più illustre. I più vecchi, pochi per la verità, lo ricordano a mala pena quando ancora giovanissimo lascia il Convento di Monte S. Quirico per andare in quella terra così lontana.
I più giovani lo scrutano a lungo, incuriositi e attratti da questa figura piccola, incurvata a causa di una grave forma di attrosi deformante, provata dal peso degli anni e dagli stenti di una vita dura sotto il profilo fisico ma estremamente gratificante sotto quello spirituale. "Frei Damiao" non vuole essere sepolto in questo angolo della Versilia, ma in quella terra che tanto ha amato e che l'ha visto protagonista per più di mezzo secolo.
I padri cappuccini hanno intenzione di iniziare la pratica per il processo di beatificazione. Si tratta di un'operazione lunga e laboriosa perché occorrono dei riscontri concreti e documentabili in modo particolareggiato.

LETTERA DEL PARROCO DI BOZZANO DON FELICE SORBI PUBBLICATA SUI GIORNALI E DIFFUSA DALLA RADIO VATICANA IL 3 GIUGNO 1997.

La comunità di Bozzano si sente onorata di aver avuto tra i suoi fedeli Pio Giannotti, un vivace e intelligente fanciullo, terzogenito di una famiglia profondamente cattolica, che nell'adolescenza rispose con generosità alla chiamata del Signore e ancor giovane si consacrò a Dio nell'Ordine dei frati minori cappuccini, con il nome di Damiano. Fu mandato in Brasile a 33 anni. Ha dedicato tutto se stesso alla causa del Vangelo. Dalla famiglia aveva imparato ad affrontare seriamente e con responsabilità i problemi della vita, e così ha saputo dare tutto se stesso per la salvezza dell'anima. Non è stato uomo dalle mezze misure. Andato a Roma, per essere ordinato sacerdote, conseguì subito tre lauree, in filosofia in diritto canonico ed in teologia. Non è stato un emigrante in cerca di benessere materiale, ma ha trovato la gioia nel fare del bene ai più bisognosi. Da vero uomo di Dio nella preghiera, nello studio e nella meditazione sulle verità della fede ha trovato la forza di amare tutti, come ha fatto Gesù.
Il Brasile ha subito capito che quest'uomo di Dio era un dono particolare e l'ha considerato come un tesoro inestimabile. Dio l'ha scelto e lo ha mandato perché portasse frutto e perché il suo frutto rimanga.
Bozzano lo piange, ma nello stesso tempo ne è orgogliosa. Dal cielo certamente continua ad amarci tutti. Il Brasile lo onori pure e lo veneri come un santo, perché in lui l'insegnamento biblico "chi si umilia sarà esaltato" si verifica alla lettera. Ha lasciato tutto per il Signore; chi lo avesse guardato soltanto dal punto di vista umano non gli avrebbe dato un soldo, ma Dio lo ha glorificato e ha fatto in lui cose grandi: E' una persona che non può e non deve essere mai dimenticata tutta la sua vita è una luce, che illuminerà sempre.
 
 



 
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